Beppe Verani nasce a Soresina, in provincia di Cremona, nel 1946. Vive ed opera a Soncino in provincia di Cremona. Insegnante, percorre da autodidatta tutte le tappe della sua formazione artistica affinando le sue doti, la sua sensibilità e facendo tesoro degli stimoli che gli provengono dai diversi ambienti artistici con i quali viene in contatto.

Mario Ghilardi dice delle sue opere: “I suoi dipinti sono ritagli di ricordi fissati in piccoli gesti, sogni inquieti e misteriosi presi per la coda prima che svaniscano. Le sue opere sono come collages, in cui esterno ed interno vengono dati contemporaneamente, si sovrappongono guidati da una dosata regia scenografica che ne evidenzia i piani spaziali, le luci e le ombre. Verani è pittore poco disponibile all’effetto, ma attento all’uso del suo segno, sicuro, duttile e sciolto. Nel suo lavoro eleva la tecnica a qualità intrinseca, aspirando a riscattarla dal rischio di fredda esecuzione per piegarla alle sue necessità espressive, fortemente legate ad un mondo dove il gioco, il sogno, la parte invisibile dell’esistenza, sono tradotti in sistema”. Dal 1969 ad oggi, ha allestito numerose mostre personali e collettive in diverse città italiane ed estere come Milano, Verona, Parma, Piacenza, Treviso, Brescia, Bergamo, Mantova, Parigi, Lione, Grenoble, Tolosa. Negli anni recenti, si registra la sua presenza in significative rassegne artistiche internazionali come: Artefiera, Padova; Mezieres en Brenne (Francia); Miart, Milano; Artefiera, Reggio Emilia; Art Jonction, Nizza (Francia); Casoli Pinta, Casoli di Atri (Teramo), Etruriarte; Gent (Belgio). Sue opere si trovano esposte in permanenza in Francia, ad Annecy, Grenoble, Belfort e Tolosa.

Alla sua opera si sono interessati:
Toscani, Colombi, Balistrocchi, Concarotti, Maglia, Boarini, Cordani, Ghilardi, Droit-Girard.

Bersaglio colpito
Il blu cielomare, il colore caldo di questa terra e di chi ci vive, ti vanno diritti dentro e ti lasciano il segno … e tu che guardi e sei guardato, tu che vuoi lasciare la tua traccia, sei continuamente “colpito ” dalla traboccante umanità che hai intorno e da esso sei diventato un bersaglio, sei il bersaglio che hai sempre desiderato essere: appeso con quattro fili al muro di una casa che per un po’ ti ha sentito anche suo.

Beppe Verani